Era da un po’ che volevo scrivere qualcosa su come funziona in internet il servizio di “pagine gialle” (DNS). Prendo spunto da quanto è successo in Turchia ultimamente (e non solo in Turchia) dove “pare” che il governo ha sostituito il servizio ufficiale di google o di opendns con un servizio simile riuscendo a monitorare e manipolare le richieste dei cittadini che lo hanno eletto.
E’ bene sapere che i computer ragionano a indirizzi, quindi se io cerco un nome, per esempio www.google.it il nostro pc in realtà cerca 173.194.113.247 come se noi cerchiamo piazza duomo a Milano il nostro navigatore va alle coordinate 45°27′50.98″N 9°11′25.21″ , questo servizio di pagine gialle si chiama DNS (Domain System System). E’ possibile anche che non ricordandoci un sito ci affidiamo ad un motore di ricerca, cercando “sputifazio” e lui ci “propone” www.sputifazio.it” o qualcosa di simile. I governi possono fare in modo, per motivi commerciali o politici vengano esclusi dei siti o suggeriti degli altri, ne avevo già parlato in questo articolo. In Turchia è successo che il governo ha manipolato queste pagine gialle censurando siti che ritengono non visitabili e sostituendosi ai motori di ricerca normali. Un interessante articolo si trova all’indirizzo http://www.tomshw.it/cont/news/turkey-pm-erdogan-you-don-t-scare-us/54825/1.html . In Italia non siamo a questi livelli ma le nostre ricerche vengono comunque maniopolate in qualche modo (vedi qui). Come fare per evitare questo? bisogna innanzitutto usare dei DNS fidati , io suggerisco innanzitutto quello di google che viene dichiarato “aperto”. un altro servizio gratuito è opendns dove è anche possibile manipolare a nostra volta le ricerche dei nostri figli facendoli per esempio scaricare solo software libero o evitando siti inopportuni. Un altro servizio sempre gratuito è Comodo secure dns . Rimando al sito www.cambiodns.com dove viene spiegato tutto in dettaglio e come usare i dns correttamente. Vi allego una foto su come si stanno condividendo i dns da usare nell’epoca digitale 🙂
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Creare un appuntamento privato in iphone/ipad collegato a exchange o office365
Non si può! Infatti in “Nuovo evento” su dispositivi Apple non compare il flag “Privato”. Come fare? In attesa dell’aggiornamento (se mai lo faranno) o si inseriscono gli appuntamenti privati nel calendario locale sapendo che se si formatta o si perde lo smartphone verranno persi gli appuntamenti. Un’altra soluzione è quella di aggiornare da pc o da web l’evento appena creato dalllo smartphone. Un’altra alternativa è quella di creare un nuovo calendario aziendale su Exchange o Office365, togliere le autorizzazioni a tutti i colleghi e usare quello quando si vuole inserire un appuntamento privato. In visualizzazione è possibile mostrare contemporaneamente sue calendari. L’unica pecca è che i colleghi (che vedono il calendario standard) vedranno che il giorno xxx sei libero quando in realtà sei impegnato con l’evento dell’altro calendario. In questo link ci sono le istruzioni dettagliate su come fare.
Jasper report e gestione dei font…
Scrivo due righe sulla gestione dei font con JasperReport sicuro che possono servire a tutti.
Il designer (iReport o JasperStudio) usa come font di default Dejavu con tutte le sue varianti. Se non volete problemi usate quello nei vostri report, il font è presente sia nel designer che nel server sia nelle librerie Jasperreportlibrary in caso di deploy.
Nel caso si vuole cambiare il font allora bisogna tenere presente che il designer accede ai font del sistema operativo in cui gira (windows/linux o mac) e prepara il jrxml da eseguire. Il server quando esegue il jrxml ACCEDE AI SUOI font che potrebbero non essere quelli del client che si è usato per creare il report generando un’eccezione tipicamente:
net.sf.jasperreports.engine.util.JRFontNotFoundException
Font ‘Arial’ is not available to the JVM.
Per ovviare a questo problema ci sono tre soluzioni:
1) Usare nei report sempre quelli di default.
2) Importare nel jar di deploy i font che servono (in caso di deploy in un proprio jar) oppure controllare che sul server ci siano gli stessi font usati nel client di sviluppo.
3) nel jrxml aggiungere l’istruzione:
<property name="net.sf.jasperreports.awt.ignore.missing.font" value="true"/>
segnalando al runtime di ignorare i font non trovati e usare comunque quelli di default.
Alcuni link:
http://community.jaspersoft.com/questions/530776/need-help-361-and-jrfontnotfoundexception
http://stackoverflow.com/questions/3811908/jvm-fonts-and-jasperreports
http://mdahlman.wordpress.com/2010/05/28/jaspersoft-v3-7-font-extensions/
Stop SOPA stop PIPA
Per favore perdi qualche minuto per leggere questo link e questo link, arrivano da wikipedia. Parlano di iniziative per proteggere i copyright e imbavagliare l’informazione libera in Internet. Non voglio influenzare nessuno, le informazioni ci sono sia dei sostenitori sia degli oppositori di queste iniziative. Ognuno è libero di informarsi e farsi una propria idea, mi piacerebbe che in futuro fosse sempre così…Aggiungo anche che mi piacerebbe anche che chi propone leggi sia consapevole di ciò che sta proponendo. Qui trovate un articolo che parla del sito personale di Lamar Smith, il promotore di queste leggi, pare che ha usato una immagine di sfondo protetta da copiright 🙁